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Il MIO "Camino" a SANTIAGO DE COMPOSTELA.

(esperienza personale tra sportivo e spirituale)

Itinerario religioso, storico, culturale.
O più semplicemente una prova fisica.
Ognuno si appresta al viaggio con motivazioni strettamente personali. 

Queste motivazioni spesso subiscono delle trasformazioni durante il "Camino"  rispetto all'inizio.
Ma tutti, dopo, sono certamente spiritualmente più ricchi.

 

Sono passati ormai 2 anni da questa esperienza (giugno-luglio 2003) e mi sono finalmente deciso di mettere in atto un progetto che tenevo in serbo fin dal ritorno. 

Trasmettere agli altri l'esperienza del Camino attraverso le pagine di internet. 

Sempre più gente parla e si interessa di questo avvenimento (anche riviste specializzate in viaggi ecc..) cercando di capire le motivazioni che spingono taluni a metterlo in atto ed a comprendere le difficoltà che realmente si incontrano nel farlo. 

Cercherò quindi, molto modestamente, di trasmettervi le sensazioni e le caratteristiche salienti di questa esperienza descrivendo in poche righe una breve sintesi del percorso e delle tappe fatte. Vorrei lasciare ad ognuno la bellezza intrigante della ricerca del percorso e delle soste secondo le proprie (presunte o certe) capacità.

L'avventura è cominciata a Bayonne nel sud della Francia e si è conclusa dopo 8 giorni nella famosa città galiziana. Il percorso seguito è stato quasi interamente (esclusi alcuni tratti di vera montagna più adatti agli scalatori) quello del Camino, ben segnalato dal simbolo della conchiglia, caratterizzato da sentiero e da strade bianche sterrate con il caratteristico ciottolato molto duro e compatto. 

La lunghezza del percorso permette di attraversare diversi paesaggi: si passa dalla catena dei Pirenei ai frutteti ed ai vigneti collinari alle sterminate coltivazioni di grano sugli altipiani, nel silenzio assoluto, per finire nelle caratteristiche colline della Galizia. Numerosi i pellegrini che si incontrano sul Camino. 

Con una certa sorpresa ho constatato che sono molte le donne, che in gruppi di 2 o 3, a piedi intraprendono questa faticosa esperienza. Segno di una spiritualità più marcata rispetto agli uomini? Sono numerose le possibilità di conoscere personaggi che per diverse motivazioni sono sul Camino con storie di vita davvero particolari. Dal pellegrino che è già la decima volta che lo ha percorso a quello che è partito da Roma a piedi per raggiungere Santiago, oppure ad altri che sono già stati, sempre a piedi, a Gerusalemme, a Roma ed intendono concludere con Santiago, od ancora quelli che esaudiscono un voto particolare. In tutti emerge il desiderio di trasmettere con gioia ed entusiasmo la loro esperienza di fede. 

L'ospitalità lungo il percorso è garantita dagli ospizi del pellegrino che sono situati in conventi, nelle parrocchie delle chiese - sempre ben attrezzati - dove si è accolti con grande cordialità fin dall'arrivo, quando gli altri ospiti osservano giungere nuovi pellegrini stremati dal caldo e dalla fatica. Queste strutture rilasciano dei timbri di convalida sulla Credencial del Pelegrino,

 

una sorta di attestato che, presentato poi a Santiago, dà diritto a ritirare la Compostela, vero ed unico simbolo del Pellegrinaggio.

 

 

 

È comunque stata una avventura forte ed indimenticabile perché in questi tempi caratterizzati dalla fretta e dalla corsa in tutte le fasi della vita, ritrovarsi ed immergersi in questa atmosfera di altri tempi è una esperienza positiva che diventa ancora più significativa per l'aspetto spirituale, che le lunghe ore in solitaria, in compagnia del sole e del vento, fanno emergere in qualsiasi persona.

Articolo pubblicato:

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Il Banco & Noi - 2003

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La Sentinella del Canavese - 2003

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